LA VIGILANZA AERONAUTICA MILITARE E LA GUERRA FREDDA

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La fine di un epoca

La Guerra Fredda, è terminata ufficialmente con la caduta dell’Unione Sovietica ma l’epopea della Vigilanza Aeronautica Militare è proseguita per altri quattordici anni, fino al 2004, anno in cui è stata smobilitata. Questa specializzazione incessantemente operativa, ha attraversato vigilando l’uragano della Guerra Fredda e del Terrorismo in tutte le sue fasi e ne è stata il consapevole e attento guardiano silenzioso. Con dignità, onore e sempre fedele alle proprie tradizioni, silenziosamente e senza alcun clamore, in egual modo com’è nata, la VAM, si è congedata per sempre dalla storia. Come una madre amorosa e attenta che senza proclami accudisce al proprio figlio che cresce, la VAM ha protetto anno dopo anno, in ogni istante quel lembo di terra italiana affidatogli dallo Stato. A testa alta, ma non senza rammarico, ora lascia questa pesante eredità alle future generazioni di militari. Altri giovani che nel nuovo millennio ne hanno preso il non invidiabile posto, ma è cosi, che la VAM per i posteri è diventata “leggenda”.

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L’ultimo giuramento

L’ultimo Corso VAM fu il 379°.

La sospensione della leva obbligatoria è ormai molto vicina. Per anni assolvere  il servizio militare era stato motivo di vanto e fierezza. Milioni erano stati i ragazzi italiani che con orgoglio e convinzione avevano per 12 mesi servito la Patria.

In  quasi 500.000 avevano transitato dal Tommaso Fabbri. Ora però vanto e fierezza mutano in sentimento di disappunto e disaffezione. Gli ora 10 mesi di servizio militare sono considerati dalle famiglie italiane tempo sottratto agli studi, a un lavoro, a quanto altro di alternativo e più remunerativo  il paese è in grado di offrire. L’inserimento nel contesto lavorativo è per altro non facile. Quei 10 mesi possono essere talvolta fondamentali. Possono includere un’occasione da non sciupare.

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L’italia deve inoltre adeguarsi agli standard della NATO, un lavoro già da tempo avviato dagli altri paesi membri. Opinione pubblica e Governo sono ormai in accordo e convergono sulla decisione finale. Essendo il servizio di leva sancito dalla Costituzione, la sua abrogazione risulta complessa. Si vuole inoltre lasciare la possibilità di ripristinare la leva dei coscritti in caso di necessità. Con la legge Martino n° 226 del 23 Agosto 2004 ne verrà così decretata la sospensione a partire dai ragazzi del 1986. E’ una svolta importante che determinerà la chiusura di numerosi Centri di Addestramento Reclute dell’Esercito Italiano. L’Aeronautica Militare adotterà invece una politica di riconversione e rimodulazione, adeguando i compiti delle sue scuole reclute ai nuovi obiettivi formativi.  Con l’eccezione di Matera che da tempo ha  chiuso i battenti. Il Giuramento del 379 Corso V.A.M, sarà l’ultimo grande evento prima del definitivo congedo della leggendaria S.A.R.V.A.M.

Il 10 Dicembre del 2004, 300 allievi giurano fedeltà alla Patria. Un urlo coeso e intenso, “LO GIURO!”. Le mani dei ragazzi  si sollevano verso l’alto in un movimento unico e sincrono. A voce alta si canta l’Inno di Mameli. Poi gli applausi, la lettura della Preghiera della Patria, e le note della Canzone del Piave. E’ magia!

E’ l’ultimo atto di uno spettacolo che per oltre 46 anni è andato in scena sul magnifico palco di Viterbo, e su cui  oggi il 379° corso chiuderà per sempre il sipario.

Epilogo

“L’aeronautica fonda le sue radici nella disciplina e nel costante ricordo del suo passato. L’incontro di oggi è necessario per non perdere la memoria di un reparto che nel corso degli anni passati ha rappresentato una delle nostre tante eccellenze. Questi uomini oggi, sono per tutti noi e soprattutto per i giovani, un vero esempio di sacrificio e coraggio”.

Luigi Levante, il Comandante dell’aeroporto militare di Capodichino (2015)

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Quando i VAM tornarono a marciare 

Nel 2011, sette anni dopo la sospensione della Leva Obbligatoria e la conseguente smobilitazione della VAM,  un gruppo di veterani VAM ha deciso di organizzare il Primo Raduno (non associativo) Nazionale della Vigilanza Aeronautica Militare presso l’Aeroporto T. Fabbri di Viterbo. I partecipanti sono circa un centinaio.

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Tratto dal libro 1937-2012 Aeroporto Tommaso Fabbri “75 anni di aeronautica militare a Viterbo”

“Sabato 21 Maggio in una calda giornata che preannuncia l’imminente arrivo dell’estate, quasi 100 VETERANI già frequentatori della Scuola Centrale VAM e della SARVAM, visibilmente emozionati e commossi, prendono parte al primo raduno Nazionale VAM. Un’iniziativa organizzata da un gruppo di affezionati e nostalgici “EX” e PATROCINATA dal Comando della Scuola che per l’occasione ha riaperto i cancelli del Tommaso Fabbri ai fieri e orgogliosi sostenitori dello storico motto CAVE ADSUM. L’esito positivo del raduno RISUONERA’ cosi tanto forte tra il popolo di internet che in breve tempo sarà costituito un comitato (Maurizio, Mirco, Stefano e Valerio, i fondatori) che risulterà determinate per l’organizzazione della giornata commemorativa del 10 Giugno 2012 durante la quale oltre a celebrare i 75 anni di Storia del reparto, si svolgerà il 2°Raduno nazionale VAM”.

Negli anni successivi altri raduni seguirono e da questi primi virgulti che formalmente segnavano la rinascita della VAM, nacquero delle Associazioni. Oggi i raduni dei veterani si svolgono in tutte le Basi dell’Aeronautica d’Italia. La nascita di Facebook inoltre ha fatto in modo che venissero create moltissime pagine che ripercorrendo la storia della VAM, nel tempo hanno permesso a moltissimi veterani di ritrovarsi e unirsi nel ricordo.

Resta encomiabile l’opera dei tanti che con la loro abnegazione, per mezzo delle Associazioni e dei Social, quotidianamente, portano avanti il ricordo per i posteri di questa splendida Specializzazione dell’A.M. affinchè non venga dimenticata quale parte integrante della storia d’Italia.

Ritorno a Viterbo

28/04/2017

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Tanti anni sono trascorsi da quei giorni quando abbiamo indossato quella uniforme. 

Tanto tempo è passato, molte cose sono cambiate, noi stessi siamo mutati, la vita non ci ha lasciato puri e immuni dalla decadenza degli anni che sono venuti. Tuttavia, ciò che abbiamo amato davvero non ha subito cambiamenti, un amore per ciò che abbiamo vissuto che nulla potrà mai trasformare. 

Il sacrificio, l’orgoglio di appartenenza non può essere vanificato dal tempo che passa inesorabile, poiché più è intenso il sacrificio, più è potente l’orgoglio. 

Gli anni sono fatti di tanti giorni, vissuti, ora contro ora, minuto contro minuto, e chi mai avrebbe pensato che un giorno avremmo desiderato di poter tornare in questo luogo, in cui da giovani imberbi ragazzini, entrammo, per uscirne tempo dopo, finalmente uomini.

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ECCOLI, sono i VAM, dispiegati in lunghe file, nel centro la grande bandiera tricolore e avanti a tutti viene la Corona di alloro, per commemorare i Caduti dell’Aeronautica Militare.

Marciano tutti insieme, sono tanti, uomini di tutte le età, ma con loro se li guardi bene, sfilano tante ombre: sono quel mezzo milione di ragazzi che in cinquanta anni attraversarono quel cancello per dare vita a una leggenda. 

Ognuno di loro, negli anni, ha donato quella piccola parte di se che ha creato la via per ciò che è oggi l’Arma Aeronautica.

Questi VAM, arrivati da ogni parte d’Italia; giungono dalla Pianura Padana, dalla Puglia, dal Lazio, la Campania, dalla Sicilia e la Sardegna e tutti insieme rappresentano mezzo secolo di storia d’Italia.

Ciascuno di loro oggi raffigura mille ragazzi, mille anime, mille spiriti, che vestiti in azzurro portarono nel cuore la bandiera tricolore. 

Tutti insieme attraversano quel famoso cancello, inizio di tante avventure, e si dispongono inquadrati di fronte a quel monumento che ricorda i caduti dell’aeronautica Militare in tutte le guerre, accanto, vi è l’asta della bandiera che svetta dritta verso il cielo: è pronta per accogliere il vessillo tanto amato. Lievi si odono salire le dolci note dell’Inno di Mameli. 

L’ATTENTI, secco si propaga come un’esplosione nell’aria e come un sol uomo, memori di un addestramento mai dimenticato, all’unisono decine di scarpe battono i tacchi. 

La melodia dell’Inno d’Italia si diffonde e poi pian piano, si odono fluttuare nell’aria le voci di tanti che ne cantano, commossi le sacre parole. 

I cuori battono e gli occhi s’inumidiscono e solo chi ama e ha servito in armi la Patria lo può capire. 

La bandiera sale sull’asta, i militari dell’A.M. e gli Avieri VAM sull’attenti rendono onore a quel tricolore che su tanti campi di battaglia ha rappresentato la loro Nazione. 

La corona, sulle note del “Silenzio” è poggiata sul monumento e tutto sembra immobile nel cielo plumbeo, anche la pioggia rispettosa di questo momento, poco prima si è quietata. Ricordiamo chi immolò la vita per l’Italia a imperituro ricordo del loro estremo sacrificio. 

Le vecchie palazzine abbandonate e quelle nuove instaurano un legame nel tempo e poco riconosciamo ma è Viterbo, la nostra Scuola, la VAM, come tanti Viterbesi ancora la chiama, segno di un’epoca che anche loro fanno fatica a dimenticare. 

Riuniti in una grande platea, ci si scambiano i doni tra partecipanti, discorsi commoventi dettati dal cuore, questo è ricordare la VAM!

Siamo tutti li, ognuno di noi porta un indumento che rappresenta questo magnifico Corpo: chi una Piatta, chi un basco e un fazzoletto, chi la sua amata uniforme. Sembrano piccole cose, ma per noi sono il ricordo di appartenenza a un qualcosa che negli anni con diritto si è guadagnato il suo posto nel cuore di ognuno, l’essere stati dei VAM. 

Tutti sono rappresentati, dal 1° Corso a quelli più alti, una giornata indimenticabile.

Oggi ho attaccato lo stemma della VAM sul mio giubbotto e sono uscito da casa, ho camminato per le strade della mia città: aspetto che qualcuno mi chieda cosa raffigura e perché lo porto, e quando l’hanno fatto, io gli ho risposto:

<<Perché lo porto? >> 

<<PERCHE’ IO SONO UN VAM!>>.

L'immagine può contenere: nuvola, cielo, albero e spazio all'aperto



Prima Commemorazione dei Caduti della VAM

La tromba suona le patriottiche note della “Canzone del Piave”, nel silenzio rimbombante dell’Aeroporto Tommaso Fabbri di Viterbo, dove tutto si è fermato, anche il respiro fatica a uscire dalle bocche serrate dei VAM sull’attenti. 

La corona d’alloro portata dai due VAM capostipiti di questa gloriosa specializzazione si avvicina al monumento dei caduti dell’Aeronautica Militare. 

Il silenzio è d’obbligo e anche gli uccelli rispettosi del momento, numerosi sui tanti rami, sembrano aver smesso di cantare, in questa luminosa giornata di Maggio. 

Le note cessano improvvise e ricordiamo con l’elogio per i caduti alle Termopili scritto dal poeta Simonide di Ceo, i nostri fratelli caduti…

“INVECE DI PIANTI, IL RICORDO, IL COMPIANTO E’ LODE.

UN TAL SUDARIO NE’ RUGGINE, NE’ IL TEMPO MANGIATUTTO OSCURERA’”.

Uno a uno, lentamente i nomi vengono letti e a ogni nome pronunciato, un giovane ragazzo, creatura eterea, si aggiunge alla lunga fila dei VAM sull’attenti. 

Eccolo, riuscite a vederlo, quello è Santo Boscolo, morto all’Aeroporto di Udine-Campoformido, poi viene Luigi Boin, caduto a Monte Telegrafo. Arrivano, uno dopo l’altro, richiamati dall’oblio del tempo dove la dimenticanza degli uomini li aveva relegati. Giungono, mesti nel loro passo, per sempre giovani. 

Pian piano ognuno di loro raggiunge il suo posto accanto ai loro fratelli. 

Oggi siamo tutti presenti, il vivo insieme ai morti, perché in questa fulgida giornata di maggio li ricordiamo per la prima volta… c’è l’Aviere VAM Maurizio Carrafa, ucciso all’Aeroporto di Pratica di Mare, poi viene Primo Battisti, caduto all’Aeroporto di Ciampino, Mario Corrada, caduto all’80° Gruppo I.T. Bagnoli di Sopra, e Dario Bagaglini, ucciso a Monte Cavo. 

Sono tanti e ognuno dei nomi pronunciati ha l’effetto di un colpo di obice che esplode nell’aria serena di Viterbo. 

Anche gli alti ufficiali dell’Aeronautica Militare presenti e sull’attenti con la mano destra alla visiera sembrano vacillare nell’aria immobile, sotto il peso di tanta fulgida abnegazione e tanto indimenticabile sacrificio, poichè questi ragazzi sono tutti morti per servire l’Italia, la loro Patria, in tempi in cui la guerra sembrava tanto lontana. 

Le lacrime scendono e bagnano le guance dei tanti VAM presenti. 

Alcuni di loro li abbiamo conosciuti e oggi li commemoriamo. 

Il compianto è lode e la sua tomba, un altare. Il ricordo un dovere, le loro tristi tombe contrastano con la gloriosità del loro sacrificio. 

Un sacrificio che sarà da oggi incancellabile e indelebile.

Aviere VAM Emanuele Lutzu, 30° Stormo Elmas, Aviere Vam Gianni Faedda, Poligono Capo Frasca, sono gli ultimi in ordine di tempo a essere caduti. 

Il Gheregheghez! Ghez… parte fragoroso e saluta i Fratelli ritrovati.

“Chi siamo noi…VAM”.

Noi siamo i VAM e questi, accanto a noi, sono i nostri caduti e oggi lo stiamo gridando al mondo intero che tutti loro meritano un posto nel Paradiso degli eroi.

Per non dimenticare

Il militare è stato un periodo che ha segnato tutti noi, nel profondo dell’anima.
Ha lasciato una impronta incancellabile, quanto intensa, che oggi a distanza di tanti anni per molti rappresenta uno dei momenti più belli e in qualche modo, strani e indecifrabili della vita.
Durante quel periodo in una parte di noi sentivamo impellente il bisogno di libertà, rimpiangendo la nostra vecchia vita, dall’altra parte eravamo sempre più legati a quel nuovo impegno e a quella uniforme.
Quella vita a noi piaceva e con dignità, onestà e senso del dovere eseguimmo i nostri compiti e infine negli anni che vennero, fummo ricompensati. Oggi, ognuno di noi è estremamente fiero di essere stato un V.A.M.
Non dimenticheremo mai come improvvisamente dalla tranquillità famigliare, la scuola, il lavoro, ci trovammo sbattuti dentro un sistema che mai avremmo pensato potesse esistere, la Scuola Centrale VAM di Viterbo. Chi vi è entrato nel freddo pungente dei mesi invernali e chi sotto il sole bruciante della calura estiva, ha scoperto che era più importante un uniforme ben portata, un “cubo” eseguito perfettamente, oppure un saluto militare ben fatto, che conoscere i versi dei poeti del Rinascimento.
Abbiamo corso, marciato. Ci siamo addestrati all’uso del fucile mitragliatore e nel lanciare una bomba a mano.
Siamo stati formati e destinati ai reparti, nelle Basi di tutta l’Italia, con estenuanti turni di guardia da fare e sempre sotto il sole o con la neve, spesso bagnati fradici oppure semi congelati.
Siamo stati inviati ognuno verso il proprio destino, chi in un Gruppo I.T, chi in un Aeroporto, chi un Deposito, per molti fu più dura che per altri, ma tutti abbiamo servito e difeso il nostro Stato e le nostre famiglie.
Oggi vogliamo ricordare a tutti e in particolare alle nuove generazioni di militari, che lo abbiamo fatto in cambio di un niente.
Nulla abbiamo ricevuto per aver fatto il nostro dovere, se non l’orgoglio di averlo fatto. Questo è il motivo per cui resteremo sempre debitori verso la nostra Nazione per averci concesso il supremo onore di servirla.
Nel 2005 il servizio militare obbligatorio è stato abrogato e i cancelli di moltissime caserme si sono chiusi per sempre.
Poco resterà fra molti anni di tutto questo, quando la memoria di chi c’era si spegnerà. Un giorno in quelle Basi e Caserme, il viandante ponendosi in rispettoso silenzio, potrà udire portate dal vento del ricordo, le voci dei tanti ragazzi che li hanno marciato, cantato e anche sofferto.
Non potranno sfuggire all’occhio attento le ombre che ancora popoleranno quelle piazze d’armi, quelle camerate, quelle mense. Oggi quei luoghi appartengono al silenzio e all’oblio dei più.
Per molti di noi, però, i ricordi di quell’epopea gloriosa vivono ancora la, abbracciati alla nostra giovinezza perduta, perchè come cita una vecchia canzone dell’Esercito Britannico:
 

“Old soldiers never die”

<< I vecchi soldati non muoiono mai, ma si dissolvono nell’aria>>.

Fine

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142 risposte a "LA VIGILANZA AERONAUTICA MILITARE E LA GUERRA FREDDA"

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  1. “LA MORTE IN FACCIA” SONO CATTOLICO POCO PRATICANTE,…MA VOGLIO INIZIARE COSI’: PACE E BENE FRATELLI DELL’ONORATA VAM… MI PRESENTO: SONO LANA GIOVANNI DEL 31° CORSO VAM 1965/66..VITERBO/PERDASDEFOGU/ALGHERO. OGGI COME AL SOLITO,DEDICANDO UN PAIO D’ORE AL PC, INCAPPO VOLUTAMENTE NEL GRUPPO VAM, IL QUALE STA RIUSCENDO DIVERSAMENTE DA ALTRI A UNIFICARE E RINVERDIRE I NOSTRI ANNI DI GIOVENTU’,IN PARTICOLAR MODO IL SERVIZIO MILITARE…QUANDO PARTII QUELL’AGOSTO DEL 65 PER VITERBO DALLA SARDEGNA, AVEVO ALTRE SPERANZE, E QUELLA CARTOLINA AZZURRA MI SPEZZAVA LE “ALI”..ORMAI AVANTI NEGLI ANNI IN CONFRONTO CON ALTRI MIEI COMPAGNI, CHE IL MILITARE L’AVEVANO QUASI GIA’ FINITO, PENSAVO CHE ORMAI L’AVESSI SCAMPATA..E PER QUELLO AVEVO FATTO UN CONCORSO NEI CARABINIERI,COME SOTT’UFFICIALE ELICOTTERISTA…AVEVO GIA’ FATTO DUE VISITE, MI MANCAVA L’ULTIMA A ROMA E COSI’ SAREI STATO SISTEMATO NELLA CARRIERA COME UN MIO ZIO,CARABINIERE A CAVALLO, MORTO PURTROPPO IN SERVIZIO.. E NELLA MIA PASSIONE PER IL VOLO. CONFIDAVO CON UN MARESCIALLO DEI CARABINIERI DEL MIO PAESE,E ANDAI SPEDITAMENTE DA LUI,”MA COS’E’ QUESTA CARTOLINA,MAREJA’ ” DISSI, E LUI S’INTERESSO’, MA MI DIEDE UNA NOTIZIA DELUDENTE,: CARO GIOVANNI, MI SONO INFORMATO E PURTROPPO DEVI PARTIRE PER VITERBO. NON LO POSSO IMPEDIRE, E’ TASSATIVO. QUELLO CHE POSSO FARE E’ CHE NEL FRATTEMPO, TU ESSENDO QUASI DI NOI, ALLA CHIAMATA DA ROMA,VERRAI TRASFERITO PER IL CONCORSO ..QUESTA CHIAMATA NON ARRIVO’ PIU’ E MI RITROVAI IN PIANTA STABILE UN VAM…ALLA PRIMA LICENZA ANDAI A TROVARE IL MARESCIALLO, E MI CHIARI’ CHE ESSENDO DESTINATO ALLA VAM, PERTANTO UN NUMERO DI GIOVANI STABILITO, MAGGIORENNI,QUASI 21 ANNI (CAPIMMO POI LE RESPONSABILITA’) CON QUALITA’ FISICHE RICONOSCIUTE, NON SI POTEVA TORNARE INDIETRO, POI QUANDO AVREI FINITO LA FERMA AVREI POTUTO AVERE PIU’ SCIANS IN ALTRI CONCORSI….LA PISTA DI “FUOCO” CI MISE A DURA PROVA, E ESSERE MANDATI A DESTINAZIONE ERA UN SOLLIEVO PER TUTTI..MA PER TANTI E’ STATO CADERE DALLA PADELLA NELLA BRACE…L’INIZIATIVA DEI CARI VAM, MIRCO E MARCO, E’ PLAUSIBILE,SIAMO ANSIOSI DI TROVAR QUALCOSA CHE CI COLLEGHI DIRETTAMENTE,E DIRE :ECCO C’ERO ANCH’IO LI’. ECCO E’ SUCCESSO ANCHE A ME….CHE CI INORGOGLISCA ANCORA DI PIU’ DEL SERVIZIO PRESTATO ALLA PATRIA. ORA SONO ARRIVATO AL DUNQUE….LEGGENDO L’ESPERIENZA DEL VAM, GIANNI ALTIERI, MI SONO SCOSSO SULLE PRIME RIGHE, :MA QUESTO E’ SUCCESSO A ME. HO DETTO… POI CONTINUANDO HO CHIARITO, PURTROPPO ERA UN ALTRO CASO,ED UN’ALTRO PIU’ INFAUSTO. L’HO GIA’ RACCONTATO QUALCHE GIORNO FA’, MA BREVEMENTE LO RIPROPONGO,PER COMPLETARE IL MIO SCRITTO. ERA UNA NOTTE TRANQUILLA ED ERAVAMO DI GUARDIA ALL’INGRESSO, AEROPORTO MILITARE DI FERTILIA, ALGHERO. ERAVAMO IN TRE VAM, QUANDO IL SERGENTE D’ISPEZIONE CI RAGGIUNSE E CI CHIESE SE TUTTO ANDAVA BENE, GLI ARGOMENTI ANDARONO AVANTI E VENNE FUORI L’USO CHE AVREMMO DOVUTO FARE DELLE ARMI IN CASO DI NECESSITA’..AD UN NOSTRO RIMBECCO,AL QUALE LUI SI ALTERO’, CONSIDERANDOLO UN’IMPIEGATO E NON CERTO ADATTO ALLA VIGILANZA…ESTRASSE LA PISTOLA E VOLLE DIMOSTRARCI CHE CONOSCEVA LE ARMI..SCARRELLO’ E ESTRASSE IL CARICATORE CON MAESTRIA, IO ERO DAVANTI A LUI,E SULLA MIA DESTA E SINISTRA C’ERANO GLI ALTRI DUE VAM, QUANDO VIDI IL CARICATORE CON LE PALLOTOLE FECI IN TEMPO A DIRE :MAGGIORE C’E’ IL COLP….(o in canna.). VOLEVO DIRE…CHE PARTI’ LO SPARO, VIDI LA FIAMMATA, GLI OCCHI MI BRUCIAVANO, E ASPETTAVO DI CADERE, NON SUCCESSE E SONO ANCORA QUI’,MA QUELLA PALLOTTOLA HA SFIORATO ME,E GLI ALTRI DUE MIEI COMPAGNI, QUANDO RIUSCII A VEDERCI,E NELL’ARIA LA PUZZA DELLO SPARO, VIDI I MIEI COMPAGNI E IL SERGENTE CHE SBIGOTTITI MI OSSERVAVANO, COME FACEVO A RIMANERE IN PIEDI? CI CERCAMMO ENTRAMBI DEI FORI, LA NOTTATA ERA BELLISSIMA E NON ERA ADATTA ALLA MORTE DI UN VAM…..DOPO POCO VENNE FUORI L’UFFICIALE D’ISPEZIONE CHIEDENDO COSA FOSSE STATO QUEL COLPO D’ARMA DA FUOCO, E LO GIUSTIFICAMMO PER LA CADUTA IN’AVVERTITA DELLA PISTOLA DEL SERGENTE…FINI’ TUTTO COSI’…. HO ANCORA QUELLA CARTOLINA AZZURRA, FORSE MI HA SALVATO LA VITA.., MIA MADRE AVEVA UN PRESENTIMENTO, ED ERA CONTRARIA AL MIO ARRUOLAMENTO DOVE SI SAREBBE DOVUTO VOLARE,… UN SALUTO E UN’ABBRACCIO A TUTTI I VAM…in particolare ai VAM Mirco e Marco ringraziandoli e complimentandomi per il lavoro….Giovanni Lana 31° corso VAM….

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    1. salve , io non facevo parte del reparto VAM ma ero AOM EX VAM 106° corso 2° 81 di stanza al 65 gruppo I.T. Montichiari, e’ gia da un po che cerco di contattare ex avieri che hanno fatto il servizio militare non avevo mai trovato questo sito mi ha fatto tanto piacere INCOCCATENDE SCAGLIA

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      1. Per trovare qualcuno devi andare sulle pagine Facebook della VAM e Avieri, li ci sono migliaia di VAM e Avieri e forse tra questi puoi ritrovare anche qualche tuo paricorso. Grazie per averci letto.

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    2. Ciao Giovanni piacere di conoscerti mi chiamo Andrea e sono un 204 corso vam ho fatto la naia al 3 stormo di villafranca , il mio ricordo di quel periodo sono le ronde il freddo e la nebbia che in quegli anni era immancabile ma sono stato orgoglioso di servire la patria

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      1. Ciao Andrea, io sono passato da Villa una trentina di corsi dopo il tuo….. Un ricordo incredibile, ancora oggi mi vedo con un po di compagni d’avventura ed ogni volta che faccio la A4 passando da Verona mi perdo in mezzo a quei campi ed agli Shelter che un tempo custodimmo in quelle notti fredde e lunghissime………. Un saluto da un tuo nipotino del 236esimo corso VAM !!!!!!!

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      2. Ancora oggi ricordo come se fosse oggi il primo giorno alla Scuola Centrale di Vigilanza A.M.di Viterbo 22 gennaio 1970 ,il senso di stupore nel sentire tanti dialetti insieme e la sera a vedere un film ” Dove osano le aquile” . Iniziava così il mio 49mo corso allievi VAM, tra marce, esercitazioni , freddo ,tonno e fagioli, fughe, e carbonare nelle trattorie di Viterboallora erano 15 mesi e furono intensi tra guardie ,sentinelle e ronde in quel di Torricola 8 deposito centrale. Durante il corso Vam ebbi la possibilità di far parte della Compagnia d’onore e di conoscere l umanità dell allora sergente Boccaccini. Poi Torricola con la tragica esperienza del Dicembre 1970 dove senza sapere nulla ci trovammo, ma questo lo seppi molti anni dopo, coinvolti nel tentativo di golpe di Junio Valerio Borghese. ..e ricordo tutti i giorni concitati di quel mese e noi a chiederci, che succede? Qualche mese prima ci fu a giugno un momento di grande entusiasmo con la vittoria dell Italia sulla Germania per 4 a 3 ,impazzimmo tutti dalla gioia e addirittura tirato giù la bandiera dal pennone per sventolarla in giro per il deposito. Bei tempi forse perché eravamo giovani e ci aspettavano delusioni e felicità nel grande gioco della vita. Ma ricordo ancora con affetto i miei compagni Vam e quei momenti.

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  2. Un grazie a tutti voi per i complimenti ..se questo lavoro e stato fatto e stato fatto per amor e senso di appartenenza alla VAM ed era giusta tributare a noi tutti VAM che siamo stati in prima linea un po’ di gloria visto il servigio reso alla VAM alla A.M. e alla Patria. Un grazie ancora a tutti voi CAVE ADSUM

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      1. Sono un ex VAM 61 corso peccato che quella bellissima esperienza sia durata solo 15 mesi.Penso ogni giorno al tempo passato in aeronautica e cerco di tenere sempre vivi quei bei rIcordi.Vorrei sapere se è possibile avere il libro del 61corso che purtroppo ho smarrito

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    1. Ciao a tutti mi chiamo Adriano Martines 231 VAM Viterbo – Monte Cavo Primo Aviere.
      Volevo ricordare il povero Dario, per non cancellare il ricordo ogni nuovo corso veniva portato in quella galleria e con il gesso ognuno ricalcava un pezzo della sagoma che la scentifica disegno intorno al suo povero corpo.
      Questo serviva a far capire che non stavamo giocando a fare i soldatini, il pericolo era reale -CAVE ADSUM

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      1. Grazie Adriano, come hai letto, Dario era un mio amico d’infanzia e uno dei primi di noi amici del gruppo ad entrare nella VAM, poi pian piano quasi tutti fummo richiamati e mandati nella stessa specializzazione. Ti ringrazio per questa tua testimonianza molto importante, infatti lo avevo scritto raccontando la sua storia, che negli anni si era creata questa usanza di ricalcare con il gesso quello fatto dalle autorità dell’epoca. Mi fa piacere che ancora nel tuo corso, il 231°, ancora si faceva. Potresti confermarmi il luogo dove accadde la disgrazia, qualcuno a quei tempi mi disse che era morto nelle gallerie, ma poi altre testimonianze mi hanno detto che il fatto accadde alle antenne, quindi presumo nel punto più alto di Monte Cavo, una zona che si raggiungeva con l’ascensore. Grazie di cuore

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  3. ciao !!! complimenti bellissima opera !!! sono stato un 149° corso !!
    un esperienza di vita che i nostri figli non capirne l’importanza formativa !!! ahimè !!! ancora oggi mi vedo con un amico (151°) Enrico Vitale e ogni volta i ricordi corrono ai tempi ed ancora oggi ci diamo lo STOP!!!! ahahahha favoloso !!! aspetto l’AZIONE !!!!!

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  4. Finito il servizio di leva VAM al 4 °Stormo 1975 avevo archiviato il tutto
    Ritornato finalmente ala vita civile.
    Circa 4 anni fa per caso incappo in un gruppo creato da Mirco Perale
    VAM VIGILANZA AERONAUTICA MILITARE( OFFICIAL GROUP )
    da li riscopro l’impotantanza di quello che ero stato guadagnandomi la fiducia di Mirco che ringrazio. .
    Fino a diventare un Admin del gruppo.
    Adesso voglio farvi i miei complimenti
    Per il lavoro che avete svolto insieme
    Nella stesura del libro..
    Un vero capolavoro.
    Un abbraccio ad entrambi
    CAVE ADSUM FRATELLI.

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  5. nell’elenco dei caduti VAM non trovo riscontro dell’Aviere VAM Boscolo , mio compagno di corso , deceduto tragicamente in un incidente automobilistico , alla fine di ottobre 1966 , nella zona di Udine , esattamente una settimana prima del congedo .

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      1. Dopo il corso io sono stato inviato a Campoformido ( UD ) , rimanendovi per circa due mesi o poco più , poi sono stato trasferito a Tarvisio fino al congedo . A Campoformido c’erano due gruppi distinti di VAM , uno era il gruppo aeroportuale cui facevo parte .L’altro gruppo era distaccato presso la base missili , mi sembra che doveva essere il 59° o il 61° ITC ma non metterei la mano sul fuoco . Santo Boscolo faceva parte di questo secondo gruppo .

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  6. Il fatto che il Gr.AES dipendente dal 2° reparto SIOS/AM con le sue sezioni fosse a jaco e lampedusa ( ve ne stavano altre 6 di sez in italia) non ha nulla a che vedere con i VAM. I VAM a Jacotenente facevano le guardie al 31 gr.AM ( ex CRAM), e a Lampedusa a Gruppo radar e al centro meteo. Ma ti escludo totalmente che facessero le guardie alle Sezioni AES, in quanto rientrando queste ultime nei reparti “I”, la vigilanza era ed è esclusivamente ad appannaggio dei CC, oltre al fatto che i sedimi erano dislocati “altrove”. Oggi le sez.AES dell’AM come i centri radio MM ed EI sono confluiti nel CII che è nato non appena fu disciolto il gr.AES

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    1. Grazie per la segnalazione, sei stato molto chiaro. Eppure ho una testimonianza di un VAM che mi contattò dicendo che non avevamo scritto nulla sui Gr.A.E.S dove affermava di aver fatto servizio di guardia. Ad ogni modo lo contatto e gli chiedo chiarimenti in merito.

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  7. Mi chiamo Paolo Petrella, ho fatto il C.A.R. a Viterbo nel periodo dal 17/8/1965 al 25/10/1965 (31″ corso VAM), 2″ Battaglione, 4″ Compagnia, 2″ Plotone. Navigando su Internet mi sono conosciuto con Luigi Masiero del mio corso il quale mi ha parlato dei due libri che hai fatto, che avete fatto. Li ho visionati sul sito, ne sono rimasto a dir poco entusiasto. Dico subito che sono interessano per entrambi. Nel mio album dei ricordi, conservo tre foto di cui due in attesa di montare di guardia con altri 15 commilitoni ed una singola. Sono trascorsi 52 anni da quel di ma il ricordo di quella esperienza e’ stampato nella mia mente. Ho visionato qua e la qualche foto trovate su facebook e sono ritornato ad essere un “ventenne” come allora. Condivido pienamente con ammirazione tutto cio’ che hai e avete realizzato, complimenti ancora. Ti saluto con un abbraccio, Paolo. (Auguri di Buone Feste fatte).

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    1. Ciao Paolo. Grazie per i complimenti e ti auguro uno splendido 2018. Sono Marco Di Stefano uno dei due VAM che hanno redatto la ricerca sulla VAM e il libro intitolato “La VAM e la Guerra Fredda”. Il libro che ho scritto insieme la mio paricorso Mirco Perale purtroppo per ora è esaurito, appena lo ristampiamo ti contatterò tramite Luigi Masiero. L’altro libro “Cieli Fiammeggianti” non l’abbiamo scritto noi ma te lo consiglio perchè è davvero un ottimo lavoro. Lo puoi comprare sul Web. Detto questo ti abbraccio fortemente, buon anno ancora.

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  8. Ciao Marco, mi farebbe tanto piacere che tu potessi ricordare il Sottotenente Giacomo Montalto Ciaccio , mio superiore (Corso 42) Monte Telegrafo ( Brixen) , che congedatosi divento’ Procuratore della Repubblica a Trapani dove fu’ ucciso dalla Mafia a colpi di mitra.
    Era un piccolo grande uomo nonche’ un grande amico!!
    Grazie

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  9. non c’e’ segnato neppure l’aviere CORRADA MARIO,deceduto nella caserma vam di bagnoli di sopra(pd) mercoledì 4 maggio 1983 alle ore 1,05 del mattino,durante un turno di guardia

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      1. Ciao,si,un colpo partito dal mab,le dinamiche esatte non sembrano essere quelle ufficiali,ma sta di fatto che il ragazzo e’ deceduto. Io sono il fratello.

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      2. Oh mi spiace così tanto per la tua perdita. Ho inserito tuo fratello nel memoriale se guardi. Se vuoi t’invio un video che abbiamo fatto per commemorare e ricordare tutti questi ragazzi della VAM che non sono più tornati. Anch’io ho perso un mio carissimo amico anche lui VAM qualche mese dopo tuo fratello, con le stesse modalità. E’ stato per ricordare questo mio amico chedue anni fa mentre scrivevo la ricerca sulla storia della VAM ho iniziato a cercare gli altri caduti che pian piano iniziavo a trovare. Credimi non pensavo fossero così tanti. Non esistono liste ufficiali da dove prendere i nominativi, ogni ragazzo l’ho trovato per segnalazioni come la tua, di VAM che erano presenti, oppure per mezzo dei giornali dell’epoca. Alcuni tramite interrogazioni parlamentari dell’epoca che sono riuscito a trovare lavorandoci un bel pò. Purtroppo deve dire che ho scoperto che da parte delle Forze Armate non c’è una grande collaborazione perchè credo di aver capito che queste morti per loro siano scomode da ritirare fuori. Noi che siamo stati dei VAM invece pensiamo che debbano essere tutti ricordati e onorati, anzi stiamo vedendo se si può far apporre nella ex Scuola Centrale VAM di Viterbo una targa commemorativa con i loro nomi.

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      3. ciao guerrito,GRAZIE! un vero colpo al cuore,un mix di emozioni,tristezza,gioia,gratitudine(a te) …35 anni non bastano ad alleviare dolori e ricordi,mancanze e domande,ma il suo posto e’ li! in mezzo agli altri caduti,sono felice di averlo letto tra i commilitoni,e sono fortemente interessato,qualora ci siano sviluppi positivi,a partecipare ad eventi commemorativi(lavoro permettendo) compreso eventuale fattibilita’di targa presso il centro di Viterbo. il mio tempo e’ ristretto,ne ho davvero poco,ma continuo la ricerca in vostra collaborazione,affinche’ogni memoria venga onorata,aiuatandovi nel mio piccolo,se e’ a voi sta bene,ad ampliare quella lista che,aime’ e’ misera rispetto alla realta’.

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      4. Grazie a te Gianluigi. Comprendo la tua emozione, so bene che questo non lenisce il dolore tuo e della tua famiglia, ma credo che il ricordarli e sapere che moltissimi di noi sono uniti nella loro memoria sia sicuramente un passo avanti rispetto all’oblio nel quale sono stati sprofondati per tanti anni. Ti terrò informato riguardo alla targa commemorativa. Mi faresti un gran favore, senza togliere tempo al tuo lavoro naturalmente, se potrai fornirmi altri nomi di giovani VAM caduti. Purtroppo è davvero molto difficile trovarli e penso sia un miracolo aver trovato questi e grazie a te anche quello di tuo fratello che non sarei mai riuscito a trovare da solo. Un abbraccio Marco Di Stefano

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    1. Ciao,si,un colpo partito dal mab,le dinamiche esatte non sembrano essere quelle ufficiali,ma sta di fatto che il ragazzo e’ deceduto. Io sono il fratello.

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  10. Ero un ex vam del 136 corso dislocato poi al 58 gruppo it di cordovado.Ho letto solo ora questa incredibile ricerca sui vam,l’ho letta con la pelle d’oca,l’ho letta con le lacrime agli occhi,l’ho letta rivivendo ogni momento vissuto in quella base che era la nostra casa e lo e’ rimasta nel mio cuore.Ero un vam e non sono mai riuscito a spiegare cosa volesse dire appartenere a questo reparto(d’altronde nel pensiero comune chi si imboscava era sicuramente più intelligente).Ho fatto 103 guardie e come tutti i miei compagni ho sofferto il freddo,il caldo, il sonno,la solitudine,la noia e a volte la paura.Malgrado questo ho fatto parte di una famiglia unita,granitica e orgogliosa di essere VAM.Questi sono i ricordi e i sentimenti che mi hanno accompagnato fino ad ora.SONO UN VAM DEL 136 CORSO ed ora in avanti con l’aiuto di questa ricerca spiegherò con orgoglio a chi me chiedesse chi erano i VAM.Ti prego di comunicarmi se ci fosse la possibilità di avere questo libro,non posso no averlo.Un saluto a voi,a tutti i vam, ai miei commilitoni e un pensiero a chi é venuto a mancare. Luciano

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  11. bellissimo commovente e sopratutto vero
    sono un VAM 82 °CORSO
    77 -78
    Sarei orgoglioso di portare l’aquila con la scritta VAM Chi mi sa dire dove si compra?

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    1. Ciao Massimo, grazie. L’Aquila della VAM è lo stemma dell’Associazione VAM PER SEMPRE, Se t’interessa ti fornisco i dati per contattare il Presidente poichè è lui che le distribuisce?

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      1. Salve fretelli VAM, sarei interssato anch’io all’aquila con la scritta VAM. Come posso fare x averla?? Grazie 1^ avire 124 VAM 3 stormo Villafranca di Verona

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      2. Ciao Albino, l’Aquila della VAM, la vende l’associazione VAM PER SEMPRE. De contattare tramite Facebook sulla loro pagina o si Messenger l’amministratore che si chiama Alberto Mirabella e ti metti d’accordo con lui per fartela spedire. Ciao

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  12. Ciao, mi hai fatto venire in mente il tempo ormai passato e l’anno passato al C.C.S. Acqusanta dal 30/6/79 al 29/6/1980.
    Ero un aviere generico, non un VAM, ma una trentina di guardie le ho fatte anche io.
    Montavamo di ronda insieme ad una vam o da soli nelle varie postazioni, ricordo bene quella di fronte al corpo di guardia sopra la scalinata dove erano gli uffici della Sezione Supporto Logistico comandata dal Maggiore Angelini di cui io ero il segretario del suo ufficio.
    Ricordo il pacioccone Capitano Ragonesi il Maresciallo mi pare di ricordarlo un tipo in gamba che abitatava a quarto miglio.
    Mi ha fatto piacere leggere questo tuo articolo…
    ciao
    Fabio Ferrara

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    1. Ciao Fabio. Grazie per il commento. A giugno di quest’anno abbiamo fatto il primo raduno dell’Acquasanta e ho rivisto con piacere molti ufficiali e sottufficiali che erano li durante il mio anno di leva, è stato molto emozionante. Il Capitano Ragonesi, purtroppo è venuto a mancare un mese fa dopo una lunga malattia, anch’io lo ricordo con piacere e quando l’ho saputo mi è dispiaciuto molto. Il prossimo anno forse si farà il secondo raduno se ti fa piacere ti avverto così se vorrai potrai partecipare. A presto e ancora grazie.

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  13. Si grazie Marco se mi informerai del prossimo raduno verrò con piacere…
    P.S. ho ricordato il nome del maresciallo che ho menzionato nel post precedente… il maresciallo FRESCO.
    Qualcuno lo ricorda?… e il sergente LUSSO? il tenente TOMASETTI?….
    Ciao a presto

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  14. Riconosco che hai fatto un’ottima opera, più che altro lo definirei un vero documento storico.Bravo !!!
    Su una sola cosa dissento: quando tratti il trascorso sulla mensa di Viterbo e relativo periodo di corve.
    Il tuo ricordo viene espresso con aggettivazioni da -incubo-ignobile -infima-orripilante- terribili porcherie-nauseabonda-indicibile-nausea- schifo; e quant’altro nel tuo dotto lessico immagina a negativo ricordo su quel periodo culinario.
    Il tutto poteva essere espresso in altri termini eliminando quel tipo di sintassi che definirei di bassa gergalità.
    Un lessico che stona; ripeto stona con il resto del tuo pacato e lineare scritto.
    Chiudo omaggiando il mitico Boccacini, e mi chiedo che fine ha fatto. Qualcuno posti qualcosa in piu’ sulla sua mai dimenticata persona.

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    1. Ciao Alex, grazie di cuore. La parte che riguarda la Mensa di Viterbo non è mia ma è parte di una testimonianza che ho riportato integralmente. La ricerca è composta da molte testimonianze che ho raccolto. Ho voluto inserire apposta anche questa perchè ho pensato di equilibrare la positività
      (che hai notato) del mio giudizio sulla leva obbligatoria anche aggiungendo ricordi non positivi di altri VAM su qualche cosa che non hanno apprezzato. Il VAM che mi ha permesso di riportare questa testimonianza, infatti, è lo stesso che racconta della sua partenza per il servizio di leva, la prima guardia a Rimini, etc, ed è orgogliosissimo di aver fatto parte di questa specializzazione. Il mio obiettivo è quello di raccontare la VAM ma anche la Leva soprattutto per chi legge ma non ha fatto il servizio militare. Boccaccini sta bene adesso è in pensione e vive vicino San Marino. Si è congedato come Luogotenente, ci ricorda tutti davvero con immenso amore ed è orgoglioso di averci addestrato tanto bene che oggi ancora non abbiamo dimenticato quell’anno di servizio nella VAM.

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  15. Ciao! Sono Fabio e ho prestato servizio all’80 gruppo it bagnoli di sopra Padova 196* corso vam.
    Per me è stata un esperienza bellissima,sin dall’addestramento a Macerata…….ho conosciuto il significato dell’amicizia della lealta e il senso di appartenenza.
    Ho avuto la fortuna di conoscere delle persone speciali da cui ho ricevuto tanto e alle quali spero di aver dato tanto.
    Ancora oggi porto nel cuore i visi…..Le risate……Le ore di guardia… I tramonti e le albe ammirate in compagnia di noi vam.

    Ho un immenso desiderio di rivedere i miei compagni di corso…….Sono fiero di aver prestato servizio in Aeronautica Militare.
    Un carissimo saluto a tutti gli avieri …….siamo una potenza…….

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  16. Mi chiamo Giuseppe Bea 49mo corso VAM ho scoperto da poco questo sito e questa pubblicazione che trovo assolutamente veritiera e storicamente corretta della scuola centrale di vigilanza ricordo l arrivo e la strana sensazione di ascoltare i molteplici dialetti italiani tutti insieme, il primo giorno di addestramento con il Sergt Boccaccini io stavo nel 1 Battaglione 1 compagnia 1 plotone del Cap Radogna, sulla mensa è tutto vero tanto che la solita pasta al sugo scotta e i soliti tonno e fagioli non li mangiavamo e attendevamo la libera uscita alle 18 per correre a Viterbo a deliziarci soprattutto con la pasta alla carbonara e poi le fughe…..alcune finite male perché ci becco appena usciti proprio il capitano che bonariamente nn ci denuncio ‘ ma ci ordino solo di rientrare conaegnandoci per alcuni giorni. Poi fui mandato al centro Radar di Torricola collegato con Ciampino e la potrei raccontare della mitica partita italia Germania del giugno 70 e il fatti legati a quello che poi risultò il golpe di junio Borghese dicembre 70 e come fummo inconsapevolmente consegnati per un mese in caserma e in pieno assetto di guerra. Un abbraccio a tutti i fratelli VAM

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  17. Buon giorno a tutti. E’ con multo piacere poter inviare queste poche righe che mi ricordano un periodo spensierato e felice.Mi chiamo De Luca Ottavio e sono del 38° corso II° battaglione matricola 1107 ( circa ) a Viterbo.Finito il corso mi mandarono in Sardegna a Decimomannu dove venivano mandati solo i più ” bravi ” del corso.Poi un mese a Pratica di Mare per prendere i gradi e infine in congedo.Durante questo periodo a Cagliari ho conosciuto una ragazza di Milano che era li con suo padre funzionario delle FFSS .Ritornati a Milano ci siamo rivisti e sposati con 3 figli e siamo ancora felicemente insieme.Quando si dice che è destino è destino. Buona Pasqua a tutti.

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  18. Sono un VAM del 59 corso, mandato a Tonezza del Cimone 66 gruppo IT poi all’area controllo Monte Toraro fino alla fine,mi piacerebbe trovare qualche compagnio…

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