LA VIGILANZA AERONAUTICA MILITARE E LA GUERRA FREDDA

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Sistemi di comunicazione e intercettazione in Italia durante la Guerra Fredda

Rete TLC NATO “ACE HIGH”

La rete TLC era un sistema di telecomunicazioni NATO, di allarme immediato con una rete di basi in collegamento dal nord al sud. Il tratto di questo network, che si estendeva dalla Norvegia alla Turchia, si chiamava “ACE HIGH System” e consisteva in una cinquantina di stazioni collegate in “Troposcatter”, attraverso Inghilterra, Norvegia, Danimarca, Germania, Belgio, Francia, Italia, Grecia e Turchia. 

La tecnica in troposcatter consisteva nell’irradiare il segnale nella troposfera dove subiva uno “spargimento” in modo tale che parte di esso potesse essere raccolto dalla stazione corrispondente, anche se posta oltre l’orizzonte elettromagnetico. I siti di fruizione delle informazioni trasmesse (570 canali telefonici, 260 canali telegrafici e 60 circuiti dati) venivano spesso serviti attraverso collegamenti a microonde. In questa rete transitavano tutte le comunicazioni analogiche e digitali, quali i rilevamenti radar della NATO, l’Early Warning, i piani di attacco e i collegamenti fra i vari centri strategici, tutti ai più alti livelli di segretezza e con il massimo d’affidabilità. Le stazioni collegate in troposcatter erano distanti tra loro circa 300 km con una frequenza di lavoro tra gli 800 e 900Mhz: una distanza enorme se consideriamo la frequenza, (più o meno quella dei nostri telefonini GSM). In Italia il sistema “ACE HIGH” era interforze poiché le basi che lo avevano in dotazione erano gestite sia dell’Aeronautica Militare sia dell’Esercito. La configurazione tipica del sito era composta di quattro parabole con un diametro di 20 metri: due per la ricezione e altrettante in trasmissione in tecnica troposcatter e altre parabole più’ piccole (3 metri di diametro) per i collegamenti in linea ottica a microonde. In Italia il segnale proveniva da Feldberg (nella Foresta Nera) e, saltando la Svizzera, si collegava con il sito del “Dosso dei Galli” nel comune di Collio in provincia di Brescia (codice NATO IDGZ).

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Dosso dei Galli – paraboloidi a mosaico

La stazione di Dosso dei Galli era l’unica in Italia a impiegare due paraboloidi a mosaico sorretti da centina metallica e convergenti a formare un’unica emissione elettromagnetica (sistema Common Focus). Il sistema era sempre in funzione collegato ad una rete d’emergenza indipendente che garantiva la continuità in caso di distacco dalla rete principale, dato che il segnale si sarebbe spento dopo circa 20 secondi di black-out causando l’interruzione del sistema ACE High. Nella base erano stanziati una ventina di militari tra quelli del Genio Trasmissioni, motoristi del Genio e Carabinieri addetti alla sorveglianza. Data l’altitudine cui è collocata (circa 2200 mt.), la base aveva molti aspetti in comune ai siti I.T. di alta montagna, con tutte le problematiche legate ai disagi meteorologici e al conseguente isolamento.

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13° Centro Radar –  paraboloidi troposcatter

DSCF6006   “Pedro” era il nominativo radio dell’allora 13° Centro Radar dell’Aeronautica militare (CRAM) con sede a Lame di Concordia Sagittaria (VE), poi trasformato in 13° Gruppo Radar dell’Aeronautica militare (Gr.R.A.M.) dotato di radar Argos 10 ed infine, dal 2001, in 113^ Squadriglia Radar Remota (SRR) con radar RAT-31SL. La stazione Troposcatter di “Lame” si trovava in località Cavenella, Concordia Sagittaria, a circa 1,5 Km in direzione sud-est della città di Portugruaro. Era compresa in un appezzamento di terreno di forma irregolare esteso per circa 16.000 mq, ed era annessa alla stazione radar dell’Aeronautica Militare. Essa era, infatti, gestita da militari dell’aeronautica. Si tratta della stazione Troposcatter N.A.T.O. sigla “ICEZ”, tipo “1S1+1R”, cioè dotata di una tratta in Troposcatter con potenza di emissione di 1KW ed una tratta L.O.S. (Line of Sight) in microonde: mediante la prima interagiva con la stazione di Cavriana (IMBZ), base trasmittente categoria 1S1+2R (quindi dotata di una tratta Troposcatter da 1 KW e di due tratte L.O.S., a loro volta asservite al collegamento con la stazione “Livorno”, Monte del Giogo -MS, -sigla N.A.T.O. IMXZ- e al collegamento con la stazione della base del Dosso dei Galli –BS- sigla N.A.T.O IDGZ ), dalla quale distava esattamente 182 Km. Il segmento Troposcatter era normalmente operato con una potenza di 500 Watt a 900 MHz. La tratta L.O.S. collegava “ICEZ” con l’aeroporto militare di Aviano, che distava da essa esattamente 37 Km, nel quale si trovava la stazione ACEHIGH “Lame Tail”, sigla N.A.T.O. IAVZ. La stazione “LAME”, oltre ai modesti locali asserviti all’ingresso carrabile, era costituita da un unico corpo di fabbrica standard, accogliente tutte le necessità della base e tutte le apparecchiature rice- trasmittenti. Essendo una stazione sita in pianura (1 m s.l.m.) la sua struttura era quella tipica delle della basi ACE-HIGH poste su terreni pianeggianti, che si caratterizza nell’adozione di una complessa struttura reticolare atta a mantenere i paraboloidi a giusta distanza dal suolo (15 m) al fine di evitare interazioni tra questo ed il fascio elettromagnetico emesso. La rete “ACE HIGH” fu dismessa con l’avvento delle comunicazioni satellitari e l’assegnazione di queste frequenze a sistemi cellulari comuni in tutta Europa (GSM). I siti italiani furono dimessi tra il 1994 e 1995.

Gr.A.E.S. A.M. e  Centri Intelligence Interforze (C.I.I.)

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Poco conosciuta dai più è l’attività svolta nei Gr.A.E.S. (Gruppo Analisi Elaborazioni Speciali), il cui compito consisteva nello svolgimento dell’attività SIG.INT (Signal Intelligence) di Forza Armata. 

Il Centro intelligence interforze (C.I.I.), è una branca del servizio informazioni militare italiano, interno alle forze armate italiane e dipende dal II Reparto informazioni e sicurezza dello stato maggiore della Difesa. Istituito nel 1997 e operativo dal 2001 svolge le funzioni d’intelligence che erano proprie dei Servizio informazioni operative e situazione (SIOS), un’articolazione dei servizi segreti italiani di Esercito, Marina e Aeronautica. 

Le basi dell’Aeronautica che ospitavano il C.I.I. erano: Jacotenente in provincia di Foggia, che ospitava il 5º D.A.I. (Distaccamento autonomo interforze) già 6 °C.R.S. (Centro Radio Speciale) del CORE poi evolutosi in Gr.A.E.S. (Gruppo Analisi Elaborazioni Speciali) e Lampedusa che ospitava il 7º D.A.I., non più esistente dal 12 gennaio 2007. L’Aeronautica militare è presente a Lampedusa dal 1958 con un Teleposto Telecomunicazioni e una Stazione di Meteorologia. La prima grande installazione radar è entrata in funzione nel 1983, mentre tre anni dopo, a seguito della crisi Usa – Libia, fu costituita nell’isola la 134ª Squadriglia Radar, con lo scopo di garantire la sorveglianza e il controllo dello spazio aereo in ambito nazionale e Nato. Nel 1993 fu attivato pure un Distaccamento per il supporto logistico, tecnico e amministrativo di tutti gli enti dell’Aeronautica militare, adesso ospitato in alcune palazzine nella parte sud-orientale dell’isola, adiacenti al sedime dell’aeroporto civile. Nel 1998 la sala controllo della 134^ Squadriglia radar, collocata geograficamente con i suoi sensori nell’area già occupata dalla Stazione Loran Usa, ha assunto la configurazione di sensore remoto con riporto dei data link al 34° Gruppo Radar di Noto ,Mezzogregorio (Siracusa) e ai centri operativi del Gruppo Riporto e Controllo Difesa Aerea di Poggio Renatico (Ferrara) e del 22º Gruppo Radar di Licola (Napoli).

Oggi l’eredità e alcune caratteristiche dei due Reparti preesistenti in Aeronautica Militare, il Gr.A.E.S. e il 71° Gruppo di volo, sono svolte dal ReSTOGE  (Reparto Supporto Tecnico Operativo Guerra Elettronica), che ha sede nell’aeroporto di Pratica di Mare già Gr.A.E.S. e costituito in data 3 settembre 2001. il Gr.A.E.S. subordinato al SIOS A.M. fu disciolto in data 14 settembre 1998. Il 71° Gruppo di volo “Perseo”, dipendente dal 14° Stormo, dal 1976 si è occupato di Guerra Elettronica (Electronic Warfare) con i Piaggio PD 808GE nelle versioni GE1 e GE2, e di SIGINT (Signal Intelligence) e COMINT (Communicatio Intelligence) con il G 222VS (Versione Speciale). La Electronic warfare (EW) comprendeva ogni azione riguardante l’uso dello spettro elettromagnetico il quale indicava l’insieme di tutte le possibili frequenze emesse dalle radiazioni elettromagnetiche o di energia diretta tanto da renderle visibili a sofisticate apparecchiature installate sugli aerei. Il tutto era finalizzato all’attacco a forze nemiche, oppure a l’impedimento di un assalto nemico con lo scopo di sviluppare un vantaggio tattico e strategico. La EW poteva essere generata dal mare, cielo e terra, e spazio, e avere come bersagli sistemi meccanici, robotici, umani, comunicazioni, radar e altre risorse. I “PiDi” nella versione GE sono stati gli ultimi esemplari volanti del bireattore della Piaggio, l’ultimo esemplare (MM61961) è stato radiato il 17 maggio 2003. Purtroppo il velivolo ha sempre sofferto di alcuni difetti come una limitata autonomia, una bassa velocità di crociera e soprattutto la mancanza di sistemi di navigazione di precisione, già dagli anni novanta viene declassato ad un utilizzo di missioni di addestramento e di supporto ESM (Electronic Support Measures), da questo momento l’Aeronautica Militare perde completamente la capacità EW.

PD

                                                                    Piaggio PD.808

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142 risposte a "LA VIGILANZA AERONAUTICA MILITARE E LA GUERRA FREDDA"

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  1. “LA MORTE IN FACCIA” SONO CATTOLICO POCO PRATICANTE,…MA VOGLIO INIZIARE COSI’: PACE E BENE FRATELLI DELL’ONORATA VAM… MI PRESENTO: SONO LANA GIOVANNI DEL 31° CORSO VAM 1965/66..VITERBO/PERDASDEFOGU/ALGHERO. OGGI COME AL SOLITO,DEDICANDO UN PAIO D’ORE AL PC, INCAPPO VOLUTAMENTE NEL GRUPPO VAM, IL QUALE STA RIUSCENDO DIVERSAMENTE DA ALTRI A UNIFICARE E RINVERDIRE I NOSTRI ANNI DI GIOVENTU’,IN PARTICOLAR MODO IL SERVIZIO MILITARE…QUANDO PARTII QUELL’AGOSTO DEL 65 PER VITERBO DALLA SARDEGNA, AVEVO ALTRE SPERANZE, E QUELLA CARTOLINA AZZURRA MI SPEZZAVA LE “ALI”..ORMAI AVANTI NEGLI ANNI IN CONFRONTO CON ALTRI MIEI COMPAGNI, CHE IL MILITARE L’AVEVANO QUASI GIA’ FINITO, PENSAVO CHE ORMAI L’AVESSI SCAMPATA..E PER QUELLO AVEVO FATTO UN CONCORSO NEI CARABINIERI,COME SOTT’UFFICIALE ELICOTTERISTA…AVEVO GIA’ FATTO DUE VISITE, MI MANCAVA L’ULTIMA A ROMA E COSI’ SAREI STATO SISTEMATO NELLA CARRIERA COME UN MIO ZIO,CARABINIERE A CAVALLO, MORTO PURTROPPO IN SERVIZIO.. E NELLA MIA PASSIONE PER IL VOLO. CONFIDAVO CON UN MARESCIALLO DEI CARABINIERI DEL MIO PAESE,E ANDAI SPEDITAMENTE DA LUI,”MA COS’E’ QUESTA CARTOLINA,MAREJA’ ” DISSI, E LUI S’INTERESSO’, MA MI DIEDE UNA NOTIZIA DELUDENTE,: CARO GIOVANNI, MI SONO INFORMATO E PURTROPPO DEVI PARTIRE PER VITERBO. NON LO POSSO IMPEDIRE, E’ TASSATIVO. QUELLO CHE POSSO FARE E’ CHE NEL FRATTEMPO, TU ESSENDO QUASI DI NOI, ALLA CHIAMATA DA ROMA,VERRAI TRASFERITO PER IL CONCORSO ..QUESTA CHIAMATA NON ARRIVO’ PIU’ E MI RITROVAI IN PIANTA STABILE UN VAM…ALLA PRIMA LICENZA ANDAI A TROVARE IL MARESCIALLO, E MI CHIARI’ CHE ESSENDO DESTINATO ALLA VAM, PERTANTO UN NUMERO DI GIOVANI STABILITO, MAGGIORENNI,QUASI 21 ANNI (CAPIMMO POI LE RESPONSABILITA’) CON QUALITA’ FISICHE RICONOSCIUTE, NON SI POTEVA TORNARE INDIETRO, POI QUANDO AVREI FINITO LA FERMA AVREI POTUTO AVERE PIU’ SCIANS IN ALTRI CONCORSI….LA PISTA DI “FUOCO” CI MISE A DURA PROVA, E ESSERE MANDATI A DESTINAZIONE ERA UN SOLLIEVO PER TUTTI..MA PER TANTI E’ STATO CADERE DALLA PADELLA NELLA BRACE…L’INIZIATIVA DEI CARI VAM, MIRCO E MARCO, E’ PLAUSIBILE,SIAMO ANSIOSI DI TROVAR QUALCOSA CHE CI COLLEGHI DIRETTAMENTE,E DIRE :ECCO C’ERO ANCH’IO LI’. ECCO E’ SUCCESSO ANCHE A ME….CHE CI INORGOGLISCA ANCORA DI PIU’ DEL SERVIZIO PRESTATO ALLA PATRIA. ORA SONO ARRIVATO AL DUNQUE….LEGGENDO L’ESPERIENZA DEL VAM, GIANNI ALTIERI, MI SONO SCOSSO SULLE PRIME RIGHE, :MA QUESTO E’ SUCCESSO A ME. HO DETTO… POI CONTINUANDO HO CHIARITO, PURTROPPO ERA UN ALTRO CASO,ED UN’ALTRO PIU’ INFAUSTO. L’HO GIA’ RACCONTATO QUALCHE GIORNO FA’, MA BREVEMENTE LO RIPROPONGO,PER COMPLETARE IL MIO SCRITTO. ERA UNA NOTTE TRANQUILLA ED ERAVAMO DI GUARDIA ALL’INGRESSO, AEROPORTO MILITARE DI FERTILIA, ALGHERO. ERAVAMO IN TRE VAM, QUANDO IL SERGENTE D’ISPEZIONE CI RAGGIUNSE E CI CHIESE SE TUTTO ANDAVA BENE, GLI ARGOMENTI ANDARONO AVANTI E VENNE FUORI L’USO CHE AVREMMO DOVUTO FARE DELLE ARMI IN CASO DI NECESSITA’..AD UN NOSTRO RIMBECCO,AL QUALE LUI SI ALTERO’, CONSIDERANDOLO UN’IMPIEGATO E NON CERTO ADATTO ALLA VIGILANZA…ESTRASSE LA PISTOLA E VOLLE DIMOSTRARCI CHE CONOSCEVA LE ARMI..SCARRELLO’ E ESTRASSE IL CARICATORE CON MAESTRIA, IO ERO DAVANTI A LUI,E SULLA MIA DESTA E SINISTRA C’ERANO GLI ALTRI DUE VAM, QUANDO VIDI IL CARICATORE CON LE PALLOTOLE FECI IN TEMPO A DIRE :MAGGIORE C’E’ IL COLP….(o in canna.). VOLEVO DIRE…CHE PARTI’ LO SPARO, VIDI LA FIAMMATA, GLI OCCHI MI BRUCIAVANO, E ASPETTAVO DI CADERE, NON SUCCESSE E SONO ANCORA QUI’,MA QUELLA PALLOTTOLA HA SFIORATO ME,E GLI ALTRI DUE MIEI COMPAGNI, QUANDO RIUSCII A VEDERCI,E NELL’ARIA LA PUZZA DELLO SPARO, VIDI I MIEI COMPAGNI E IL SERGENTE CHE SBIGOTTITI MI OSSERVAVANO, COME FACEVO A RIMANERE IN PIEDI? CI CERCAMMO ENTRAMBI DEI FORI, LA NOTTATA ERA BELLISSIMA E NON ERA ADATTA ALLA MORTE DI UN VAM…..DOPO POCO VENNE FUORI L’UFFICIALE D’ISPEZIONE CHIEDENDO COSA FOSSE STATO QUEL COLPO D’ARMA DA FUOCO, E LO GIUSTIFICAMMO PER LA CADUTA IN’AVVERTITA DELLA PISTOLA DEL SERGENTE…FINI’ TUTTO COSI’…. HO ANCORA QUELLA CARTOLINA AZZURRA, FORSE MI HA SALVATO LA VITA.., MIA MADRE AVEVA UN PRESENTIMENTO, ED ERA CONTRARIA AL MIO ARRUOLAMENTO DOVE SI SAREBBE DOVUTO VOLARE,… UN SALUTO E UN’ABBRACCIO A TUTTI I VAM…in particolare ai VAM Mirco e Marco ringraziandoli e complimentandomi per il lavoro….Giovanni Lana 31° corso VAM….

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    1. salve , io non facevo parte del reparto VAM ma ero AOM EX VAM 106° corso 2° 81 di stanza al 65 gruppo I.T. Montichiari, e’ gia da un po che cerco di contattare ex avieri che hanno fatto il servizio militare non avevo mai trovato questo sito mi ha fatto tanto piacere INCOCCATENDE SCAGLIA

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      1. Per trovare qualcuno devi andare sulle pagine Facebook della VAM e Avieri, li ci sono migliaia di VAM e Avieri e forse tra questi puoi ritrovare anche qualche tuo paricorso. Grazie per averci letto.

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    2. Ciao Giovanni piacere di conoscerti mi chiamo Andrea e sono un 204 corso vam ho fatto la naia al 3 stormo di villafranca , il mio ricordo di quel periodo sono le ronde il freddo e la nebbia che in quegli anni era immancabile ma sono stato orgoglioso di servire la patria

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      1. Ciao Andrea, io sono passato da Villa una trentina di corsi dopo il tuo….. Un ricordo incredibile, ancora oggi mi vedo con un po di compagni d’avventura ed ogni volta che faccio la A4 passando da Verona mi perdo in mezzo a quei campi ed agli Shelter che un tempo custodimmo in quelle notti fredde e lunghissime………. Un saluto da un tuo nipotino del 236esimo corso VAM !!!!!!!

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      2. Ancora oggi ricordo come se fosse oggi il primo giorno alla Scuola Centrale di Vigilanza A.M.di Viterbo 22 gennaio 1970 ,il senso di stupore nel sentire tanti dialetti insieme e la sera a vedere un film ” Dove osano le aquile” . Iniziava così il mio 49mo corso allievi VAM, tra marce, esercitazioni , freddo ,tonno e fagioli, fughe, e carbonare nelle trattorie di Viterboallora erano 15 mesi e furono intensi tra guardie ,sentinelle e ronde in quel di Torricola 8 deposito centrale. Durante il corso Vam ebbi la possibilità di far parte della Compagnia d’onore e di conoscere l umanità dell allora sergente Boccaccini. Poi Torricola con la tragica esperienza del Dicembre 1970 dove senza sapere nulla ci trovammo, ma questo lo seppi molti anni dopo, coinvolti nel tentativo di golpe di Junio Valerio Borghese. ..e ricordo tutti i giorni concitati di quel mese e noi a chiederci, che succede? Qualche mese prima ci fu a giugno un momento di grande entusiasmo con la vittoria dell Italia sulla Germania per 4 a 3 ,impazzimmo tutti dalla gioia e addirittura tirato giù la bandiera dal pennone per sventolarla in giro per il deposito. Bei tempi forse perché eravamo giovani e ci aspettavano delusioni e felicità nel grande gioco della vita. Ma ricordo ancora con affetto i miei compagni Vam e quei momenti.

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  2. Un grazie a tutti voi per i complimenti ..se questo lavoro e stato fatto e stato fatto per amor e senso di appartenenza alla VAM ed era giusta tributare a noi tutti VAM che siamo stati in prima linea un po’ di gloria visto il servigio reso alla VAM alla A.M. e alla Patria. Un grazie ancora a tutti voi CAVE ADSUM

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      1. Sono un ex VAM 61 corso peccato che quella bellissima esperienza sia durata solo 15 mesi.Penso ogni giorno al tempo passato in aeronautica e cerco di tenere sempre vivi quei bei rIcordi.Vorrei sapere se è possibile avere il libro del 61corso che purtroppo ho smarrito

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    1. Ciao a tutti mi chiamo Adriano Martines 231 VAM Viterbo – Monte Cavo Primo Aviere.
      Volevo ricordare il povero Dario, per non cancellare il ricordo ogni nuovo corso veniva portato in quella galleria e con il gesso ognuno ricalcava un pezzo della sagoma che la scentifica disegno intorno al suo povero corpo.
      Questo serviva a far capire che non stavamo giocando a fare i soldatini, il pericolo era reale -CAVE ADSUM

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      1. Grazie Adriano, come hai letto, Dario era un mio amico d’infanzia e uno dei primi di noi amici del gruppo ad entrare nella VAM, poi pian piano quasi tutti fummo richiamati e mandati nella stessa specializzazione. Ti ringrazio per questa tua testimonianza molto importante, infatti lo avevo scritto raccontando la sua storia, che negli anni si era creata questa usanza di ricalcare con il gesso quello fatto dalle autorità dell’epoca. Mi fa piacere che ancora nel tuo corso, il 231°, ancora si faceva. Potresti confermarmi il luogo dove accadde la disgrazia, qualcuno a quei tempi mi disse che era morto nelle gallerie, ma poi altre testimonianze mi hanno detto che il fatto accadde alle antenne, quindi presumo nel punto più alto di Monte Cavo, una zona che si raggiungeva con l’ascensore. Grazie di cuore

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  3. ciao !!! complimenti bellissima opera !!! sono stato un 149° corso !!
    un esperienza di vita che i nostri figli non capirne l’importanza formativa !!! ahimè !!! ancora oggi mi vedo con un amico (151°) Enrico Vitale e ogni volta i ricordi corrono ai tempi ed ancora oggi ci diamo lo STOP!!!! ahahahha favoloso !!! aspetto l’AZIONE !!!!!

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  4. Finito il servizio di leva VAM al 4 °Stormo 1975 avevo archiviato il tutto
    Ritornato finalmente ala vita civile.
    Circa 4 anni fa per caso incappo in un gruppo creato da Mirco Perale
    VAM VIGILANZA AERONAUTICA MILITARE( OFFICIAL GROUP )
    da li riscopro l’impotantanza di quello che ero stato guadagnandomi la fiducia di Mirco che ringrazio. .
    Fino a diventare un Admin del gruppo.
    Adesso voglio farvi i miei complimenti
    Per il lavoro che avete svolto insieme
    Nella stesura del libro..
    Un vero capolavoro.
    Un abbraccio ad entrambi
    CAVE ADSUM FRATELLI.

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  5. nell’elenco dei caduti VAM non trovo riscontro dell’Aviere VAM Boscolo , mio compagno di corso , deceduto tragicamente in un incidente automobilistico , alla fine di ottobre 1966 , nella zona di Udine , esattamente una settimana prima del congedo .

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      1. Dopo il corso io sono stato inviato a Campoformido ( UD ) , rimanendovi per circa due mesi o poco più , poi sono stato trasferito a Tarvisio fino al congedo . A Campoformido c’erano due gruppi distinti di VAM , uno era il gruppo aeroportuale cui facevo parte .L’altro gruppo era distaccato presso la base missili , mi sembra che doveva essere il 59° o il 61° ITC ma non metterei la mano sul fuoco . Santo Boscolo faceva parte di questo secondo gruppo .

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  6. Il fatto che il Gr.AES dipendente dal 2° reparto SIOS/AM con le sue sezioni fosse a jaco e lampedusa ( ve ne stavano altre 6 di sez in italia) non ha nulla a che vedere con i VAM. I VAM a Jacotenente facevano le guardie al 31 gr.AM ( ex CRAM), e a Lampedusa a Gruppo radar e al centro meteo. Ma ti escludo totalmente che facessero le guardie alle Sezioni AES, in quanto rientrando queste ultime nei reparti “I”, la vigilanza era ed è esclusivamente ad appannaggio dei CC, oltre al fatto che i sedimi erano dislocati “altrove”. Oggi le sez.AES dell’AM come i centri radio MM ed EI sono confluiti nel CII che è nato non appena fu disciolto il gr.AES

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    1. Grazie per la segnalazione, sei stato molto chiaro. Eppure ho una testimonianza di un VAM che mi contattò dicendo che non avevamo scritto nulla sui Gr.A.E.S dove affermava di aver fatto servizio di guardia. Ad ogni modo lo contatto e gli chiedo chiarimenti in merito.

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  7. Mi chiamo Paolo Petrella, ho fatto il C.A.R. a Viterbo nel periodo dal 17/8/1965 al 25/10/1965 (31″ corso VAM), 2″ Battaglione, 4″ Compagnia, 2″ Plotone. Navigando su Internet mi sono conosciuto con Luigi Masiero del mio corso il quale mi ha parlato dei due libri che hai fatto, che avete fatto. Li ho visionati sul sito, ne sono rimasto a dir poco entusiasto. Dico subito che sono interessano per entrambi. Nel mio album dei ricordi, conservo tre foto di cui due in attesa di montare di guardia con altri 15 commilitoni ed una singola. Sono trascorsi 52 anni da quel di ma il ricordo di quella esperienza e’ stampato nella mia mente. Ho visionato qua e la qualche foto trovate su facebook e sono ritornato ad essere un “ventenne” come allora. Condivido pienamente con ammirazione tutto cio’ che hai e avete realizzato, complimenti ancora. Ti saluto con un abbraccio, Paolo. (Auguri di Buone Feste fatte).

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    1. Ciao Paolo. Grazie per i complimenti e ti auguro uno splendido 2018. Sono Marco Di Stefano uno dei due VAM che hanno redatto la ricerca sulla VAM e il libro intitolato “La VAM e la Guerra Fredda”. Il libro che ho scritto insieme la mio paricorso Mirco Perale purtroppo per ora è esaurito, appena lo ristampiamo ti contatterò tramite Luigi Masiero. L’altro libro “Cieli Fiammeggianti” non l’abbiamo scritto noi ma te lo consiglio perchè è davvero un ottimo lavoro. Lo puoi comprare sul Web. Detto questo ti abbraccio fortemente, buon anno ancora.

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  8. Ciao Marco, mi farebbe tanto piacere che tu potessi ricordare il Sottotenente Giacomo Montalto Ciaccio , mio superiore (Corso 42) Monte Telegrafo ( Brixen) , che congedatosi divento’ Procuratore della Repubblica a Trapani dove fu’ ucciso dalla Mafia a colpi di mitra.
    Era un piccolo grande uomo nonche’ un grande amico!!
    Grazie

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  9. non c’e’ segnato neppure l’aviere CORRADA MARIO,deceduto nella caserma vam di bagnoli di sopra(pd) mercoledì 4 maggio 1983 alle ore 1,05 del mattino,durante un turno di guardia

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      1. Ciao,si,un colpo partito dal mab,le dinamiche esatte non sembrano essere quelle ufficiali,ma sta di fatto che il ragazzo e’ deceduto. Io sono il fratello.

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      2. Oh mi spiace così tanto per la tua perdita. Ho inserito tuo fratello nel memoriale se guardi. Se vuoi t’invio un video che abbiamo fatto per commemorare e ricordare tutti questi ragazzi della VAM che non sono più tornati. Anch’io ho perso un mio carissimo amico anche lui VAM qualche mese dopo tuo fratello, con le stesse modalità. E’ stato per ricordare questo mio amico chedue anni fa mentre scrivevo la ricerca sulla storia della VAM ho iniziato a cercare gli altri caduti che pian piano iniziavo a trovare. Credimi non pensavo fossero così tanti. Non esistono liste ufficiali da dove prendere i nominativi, ogni ragazzo l’ho trovato per segnalazioni come la tua, di VAM che erano presenti, oppure per mezzo dei giornali dell’epoca. Alcuni tramite interrogazioni parlamentari dell’epoca che sono riuscito a trovare lavorandoci un bel pò. Purtroppo deve dire che ho scoperto che da parte delle Forze Armate non c’è una grande collaborazione perchè credo di aver capito che queste morti per loro siano scomode da ritirare fuori. Noi che siamo stati dei VAM invece pensiamo che debbano essere tutti ricordati e onorati, anzi stiamo vedendo se si può far apporre nella ex Scuola Centrale VAM di Viterbo una targa commemorativa con i loro nomi.

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      3. ciao guerrito,GRAZIE! un vero colpo al cuore,un mix di emozioni,tristezza,gioia,gratitudine(a te) …35 anni non bastano ad alleviare dolori e ricordi,mancanze e domande,ma il suo posto e’ li! in mezzo agli altri caduti,sono felice di averlo letto tra i commilitoni,e sono fortemente interessato,qualora ci siano sviluppi positivi,a partecipare ad eventi commemorativi(lavoro permettendo) compreso eventuale fattibilita’di targa presso il centro di Viterbo. il mio tempo e’ ristretto,ne ho davvero poco,ma continuo la ricerca in vostra collaborazione,affinche’ogni memoria venga onorata,aiuatandovi nel mio piccolo,se e’ a voi sta bene,ad ampliare quella lista che,aime’ e’ misera rispetto alla realta’.

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      4. Grazie a te Gianluigi. Comprendo la tua emozione, so bene che questo non lenisce il dolore tuo e della tua famiglia, ma credo che il ricordarli e sapere che moltissimi di noi sono uniti nella loro memoria sia sicuramente un passo avanti rispetto all’oblio nel quale sono stati sprofondati per tanti anni. Ti terrò informato riguardo alla targa commemorativa. Mi faresti un gran favore, senza togliere tempo al tuo lavoro naturalmente, se potrai fornirmi altri nomi di giovani VAM caduti. Purtroppo è davvero molto difficile trovarli e penso sia un miracolo aver trovato questi e grazie a te anche quello di tuo fratello che non sarei mai riuscito a trovare da solo. Un abbraccio Marco Di Stefano

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    1. Ciao,si,un colpo partito dal mab,le dinamiche esatte non sembrano essere quelle ufficiali,ma sta di fatto che il ragazzo e’ deceduto. Io sono il fratello.

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  10. Ero un ex vam del 136 corso dislocato poi al 58 gruppo it di cordovado.Ho letto solo ora questa incredibile ricerca sui vam,l’ho letta con la pelle d’oca,l’ho letta con le lacrime agli occhi,l’ho letta rivivendo ogni momento vissuto in quella base che era la nostra casa e lo e’ rimasta nel mio cuore.Ero un vam e non sono mai riuscito a spiegare cosa volesse dire appartenere a questo reparto(d’altronde nel pensiero comune chi si imboscava era sicuramente più intelligente).Ho fatto 103 guardie e come tutti i miei compagni ho sofferto il freddo,il caldo, il sonno,la solitudine,la noia e a volte la paura.Malgrado questo ho fatto parte di una famiglia unita,granitica e orgogliosa di essere VAM.Questi sono i ricordi e i sentimenti che mi hanno accompagnato fino ad ora.SONO UN VAM DEL 136 CORSO ed ora in avanti con l’aiuto di questa ricerca spiegherò con orgoglio a chi me chiedesse chi erano i VAM.Ti prego di comunicarmi se ci fosse la possibilità di avere questo libro,non posso no averlo.Un saluto a voi,a tutti i vam, ai miei commilitoni e un pensiero a chi é venuto a mancare. Luciano

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  11. bellissimo commovente e sopratutto vero
    sono un VAM 82 °CORSO
    77 -78
    Sarei orgoglioso di portare l’aquila con la scritta VAM Chi mi sa dire dove si compra?

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    1. Ciao Massimo, grazie. L’Aquila della VAM è lo stemma dell’Associazione VAM PER SEMPRE, Se t’interessa ti fornisco i dati per contattare il Presidente poichè è lui che le distribuisce?

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      1. Salve fretelli VAM, sarei interssato anch’io all’aquila con la scritta VAM. Come posso fare x averla?? Grazie 1^ avire 124 VAM 3 stormo Villafranca di Verona

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      2. Ciao Albino, l’Aquila della VAM, la vende l’associazione VAM PER SEMPRE. De contattare tramite Facebook sulla loro pagina o si Messenger l’amministratore che si chiama Alberto Mirabella e ti metti d’accordo con lui per fartela spedire. Ciao

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  12. Ciao, mi hai fatto venire in mente il tempo ormai passato e l’anno passato al C.C.S. Acqusanta dal 30/6/79 al 29/6/1980.
    Ero un aviere generico, non un VAM, ma una trentina di guardie le ho fatte anche io.
    Montavamo di ronda insieme ad una vam o da soli nelle varie postazioni, ricordo bene quella di fronte al corpo di guardia sopra la scalinata dove erano gli uffici della Sezione Supporto Logistico comandata dal Maggiore Angelini di cui io ero il segretario del suo ufficio.
    Ricordo il pacioccone Capitano Ragonesi il Maresciallo mi pare di ricordarlo un tipo in gamba che abitatava a quarto miglio.
    Mi ha fatto piacere leggere questo tuo articolo…
    ciao
    Fabio Ferrara

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    1. Ciao Fabio. Grazie per il commento. A giugno di quest’anno abbiamo fatto il primo raduno dell’Acquasanta e ho rivisto con piacere molti ufficiali e sottufficiali che erano li durante il mio anno di leva, è stato molto emozionante. Il Capitano Ragonesi, purtroppo è venuto a mancare un mese fa dopo una lunga malattia, anch’io lo ricordo con piacere e quando l’ho saputo mi è dispiaciuto molto. Il prossimo anno forse si farà il secondo raduno se ti fa piacere ti avverto così se vorrai potrai partecipare. A presto e ancora grazie.

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  13. Si grazie Marco se mi informerai del prossimo raduno verrò con piacere…
    P.S. ho ricordato il nome del maresciallo che ho menzionato nel post precedente… il maresciallo FRESCO.
    Qualcuno lo ricorda?… e il sergente LUSSO? il tenente TOMASETTI?….
    Ciao a presto

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  14. Riconosco che hai fatto un’ottima opera, più che altro lo definirei un vero documento storico.Bravo !!!
    Su una sola cosa dissento: quando tratti il trascorso sulla mensa di Viterbo e relativo periodo di corve.
    Il tuo ricordo viene espresso con aggettivazioni da -incubo-ignobile -infima-orripilante- terribili porcherie-nauseabonda-indicibile-nausea- schifo; e quant’altro nel tuo dotto lessico immagina a negativo ricordo su quel periodo culinario.
    Il tutto poteva essere espresso in altri termini eliminando quel tipo di sintassi che definirei di bassa gergalità.
    Un lessico che stona; ripeto stona con il resto del tuo pacato e lineare scritto.
    Chiudo omaggiando il mitico Boccacini, e mi chiedo che fine ha fatto. Qualcuno posti qualcosa in piu’ sulla sua mai dimenticata persona.

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    1. Ciao Alex, grazie di cuore. La parte che riguarda la Mensa di Viterbo non è mia ma è parte di una testimonianza che ho riportato integralmente. La ricerca è composta da molte testimonianze che ho raccolto. Ho voluto inserire apposta anche questa perchè ho pensato di equilibrare la positività
      (che hai notato) del mio giudizio sulla leva obbligatoria anche aggiungendo ricordi non positivi di altri VAM su qualche cosa che non hanno apprezzato. Il VAM che mi ha permesso di riportare questa testimonianza, infatti, è lo stesso che racconta della sua partenza per il servizio di leva, la prima guardia a Rimini, etc, ed è orgogliosissimo di aver fatto parte di questa specializzazione. Il mio obiettivo è quello di raccontare la VAM ma anche la Leva soprattutto per chi legge ma non ha fatto il servizio militare. Boccaccini sta bene adesso è in pensione e vive vicino San Marino. Si è congedato come Luogotenente, ci ricorda tutti davvero con immenso amore ed è orgoglioso di averci addestrato tanto bene che oggi ancora non abbiamo dimenticato quell’anno di servizio nella VAM.

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  15. Ciao! Sono Fabio e ho prestato servizio all’80 gruppo it bagnoli di sopra Padova 196* corso vam.
    Per me è stata un esperienza bellissima,sin dall’addestramento a Macerata…….ho conosciuto il significato dell’amicizia della lealta e il senso di appartenenza.
    Ho avuto la fortuna di conoscere delle persone speciali da cui ho ricevuto tanto e alle quali spero di aver dato tanto.
    Ancora oggi porto nel cuore i visi…..Le risate……Le ore di guardia… I tramonti e le albe ammirate in compagnia di noi vam.

    Ho un immenso desiderio di rivedere i miei compagni di corso…….Sono fiero di aver prestato servizio in Aeronautica Militare.
    Un carissimo saluto a tutti gli avieri …….siamo una potenza…….

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  16. Mi chiamo Giuseppe Bea 49mo corso VAM ho scoperto da poco questo sito e questa pubblicazione che trovo assolutamente veritiera e storicamente corretta della scuola centrale di vigilanza ricordo l arrivo e la strana sensazione di ascoltare i molteplici dialetti italiani tutti insieme, il primo giorno di addestramento con il Sergt Boccaccini io stavo nel 1 Battaglione 1 compagnia 1 plotone del Cap Radogna, sulla mensa è tutto vero tanto che la solita pasta al sugo scotta e i soliti tonno e fagioli non li mangiavamo e attendevamo la libera uscita alle 18 per correre a Viterbo a deliziarci soprattutto con la pasta alla carbonara e poi le fughe…..alcune finite male perché ci becco appena usciti proprio il capitano che bonariamente nn ci denuncio ‘ ma ci ordino solo di rientrare conaegnandoci per alcuni giorni. Poi fui mandato al centro Radar di Torricola collegato con Ciampino e la potrei raccontare della mitica partita italia Germania del giugno 70 e il fatti legati a quello che poi risultò il golpe di junio Borghese dicembre 70 e come fummo inconsapevolmente consegnati per un mese in caserma e in pieno assetto di guerra. Un abbraccio a tutti i fratelli VAM

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  17. Buon giorno a tutti. E’ con multo piacere poter inviare queste poche righe che mi ricordano un periodo spensierato e felice.Mi chiamo De Luca Ottavio e sono del 38° corso II° battaglione matricola 1107 ( circa ) a Viterbo.Finito il corso mi mandarono in Sardegna a Decimomannu dove venivano mandati solo i più ” bravi ” del corso.Poi un mese a Pratica di Mare per prendere i gradi e infine in congedo.Durante questo periodo a Cagliari ho conosciuto una ragazza di Milano che era li con suo padre funzionario delle FFSS .Ritornati a Milano ci siamo rivisti e sposati con 3 figli e siamo ancora felicemente insieme.Quando si dice che è destino è destino. Buona Pasqua a tutti.

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  18. Sono un VAM del 59 corso, mandato a Tonezza del Cimone 66 gruppo IT poi all’area controllo Monte Toraro fino alla fine,mi piacerebbe trovare qualche compagnio…

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